MILLEUNABICI 2.0: LA STORIA CONTINUA
Era l'aprile del 2000 quando l'Istituto penale di Sollicciano, il Comune di Firenze e la Cooperativa Ulisse diedero vita al progetto Milleunabici.
Da allora le biciclette abbandonate provenienti dalla Depositeria Comunale hanno avuto una nuova vita: riparate e restaurate dai detenuti nelle officine del carcere fiorentino e rimesse in circolazione.
Questo progetto, oltre al riciclo di bici destinate alla rottamazione ha come scopo il recupero sociale attraverso il lavoro dei detenuti.

L'iniziativa va forte, tanto che nel 2006 si affianca al progetto anche l'istituto minorile con l'apertura di un laboratorio/officina per la formazione di giovani meccanici.

Nel 2013 nasce Piedelibero Ricicli, da un'idea di Catoni Associati, agenzia di pubblicità fiorentina attenta alle tematiche sociali.
L'etica incontra l'estetica: le biciclette hanno adesso un nome e un marchio che le rende riconoscibili e il restauro non è più solo funzionale, ma prevede uno studio di re-design che comprende colori e accessori.

Non solo biciclette: Piedelibero è già brand, tanto da siglare una linea di felpe, t-shirts e shoppers, e si propone di diventare un contenitore, all'interno del quale si identificheranno prodotti diversi tra loro provenienti dal mondo del carcere con il comune obiettivo di favorire il riavviamento al lavoro dei detenuti.
L'esaltazione del grande valore etico si affianca alla notevole qualità dei prodotti messi a disposizione di chi circola in libertà con le proprie idee.

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